La memoria è delle persone e dei luoghi.
E’ personale e collettiva.
Ha bisogno di spazi ridotti, di un tempo limitato,
per intrecciarsi in nodi, agglomerati permanenti.
A mia nonna, Giuseppa Farre
15 marzo 1928 – 1 marzo 2014
La memoria è delle persone e dei luoghi.
E’ personale e collettiva.
Ha bisogno di spazi ridotti, di un tempo limitato,
per intrecciarsi in nodi, agglomerati permanenti.
A mia nonna, Giuseppa Farre
15 marzo 1928 – 1 marzo 2014
Ichinatu ‘e Cadone, nella traduzione letterale in lingua italiana, significa ‘vicinato di Cadone’; etimologicamente, se facciamo derivare Cadone dae su catone, la mercorella, un’erva putita, otteniamo il vicinato della mala pianta.
Garga come luogo dove manca lo spazio fisico per respirare, un’astrintogliu; Umosa perchè i muri delle case erano impregnati de umaticu, acre fumo prodotto dalla legna cattiva; legna ancorra verde, mendicata e/o rubata, secondo la memoria collettiva, a sos aitos de sos ortos.
Quale memoria pro so’remitanos.
L’universo concentrazionario di Cadone e Garga Umosa
G. Albergoni, N. Piras, 1983
Galleria del progetto Remunnu ‘e Locu. Visioni